Oggi post un po' diverso dal solito: niente recensioni e niente anteprime, ma solo qualche riflessione sparsa.
Sono una grande fruitrice di Facebook, ma sostanzialmente sono una lurker, vale a dire una che legge molto ma partecipa poco alle discussioni, soprattutto per questioni di tempo.
Mi è capitato di leggere spesso discorsi che vertono sui rossetti: rossetti "da giorno", rossetti "da sera", rossetti "troppo accesi", rossetti "troppo volgari", rossetti "strani", in cui ragazze si chiedono se un determinato colore non sia "troppo" o che raccontano di essere state guardate male o fissate, indossando il colore tal dei tali.
Come sapete, amo molto i rossetti e ho una predilezione particolare per tutta quella gamma cromatica che va dai rossi, ai fucsia, ai prugna, ai viola: non particolarmente discreti, insomma.
Ho iniziato a truccarmi "liberamente" solo quando ho iniziato l'università, mentre gli ultimi due anni di liceo preferivo cose molto semplici e poco visibili, della serie matita, mascara e gloss trasparenti.
Questo per due motivi principali:
1) ero insicura
2) non ritenevo che quel determinato ambiente (nel mio caso, la scuola) fosse il luogo adatto per sfoggiare make up intensi.
Credo che la sicurezza (o l'insicurezza) di se stesse sia la base su cui si costruisce tutto il discorso: sicurezza in se stesse non implica necessariamente essere delle stangone strafighe e tirarsela da qui all'infinito, sicurezza in se stesse significa conoscere il proprio aspetto, conoscere lati positivi e negativi, essere in grado di valorizzarsi.
Non ci sono rossetti buoni o cattivi, rossetti belli o brutti: ci sono rossetti che stanno bene e rossetti che stanno male, rossetti che ci valorizzano e rossetti che non ci donano.
Un rossetto rosso può valorizzare una ragazza alle 8 del mattino, e un nude può penalizzare una ragazza alle 22 di sera.
Il "da giorno", il "da sera" non sono definizioni assolute: possono essere al limite indicazioni generali, ma il tutto deve essere mediato dalla propria testa, dalla propria personalità e beh, anche dalla propria faccia :)
E' l'insieme che conta, che deve essere armonioso: un make up smoky eyes nero con rossetto rosso può risultare elegante su un determinato viso, lo stesso identico make up può involgarire i tratti di un altro.
Non è il make up in sé, siamo noi.
Noi che stiamo bene con certi colori, oppure no.
Noi che ci sentiamo a nostro agio, oppure no.
Per sentirsi a proprio agio è senza dubbio importante la sicurezza in se stesse, ma non è l'unico fattore: l'opportunità, la cosiddetta "occasione d'uso" è altresì da tenere in considerazione, almeno dal mio punto di vista. D'altronde, viviamo in un contesto sociale e non possiamo ignorarlo... non sempre almeno.
Est modus in rebus, diceva Orazio, c'è una giusta misura nelle cose e, nella maggior parte dei casi, per sentirsi a proprio agio nell'ambiente circostante basta usare un po' di buonsenso e non strafare.
E' giusto esprimersi (e sì, anche il make up è una forma d'espressione), è giusto non omologarsi, tuttavia è anche giusto ricordare che certi ambienti hanno le loro regole.
Siamo libere di infrangerle, queste regole - alla fine stiamo pur sempre parlando di make up che va via con un dischetto di cotone, il colore del nostro rossetto non cambierà il mondo - consapevoli però di attirare gli sguardi altrui.
Perchè è proprio la discrepanza tra un certo aspetto e l'occasione d'uso appropriata che può portare alle famose "occhiate" da parte delle altre persone.
Non a caso ho detto "può": infatti a volte le persone ti guardano perchè stoni con l'ambiente, perchè sei effettivamente fuori luogo, altre volte ti guardano semplicemente per curiosità, perchè piaci, perchè non piaci o, ancora più banalmente, perchè... devono pur guardare da qualche parte!
Io stessa, se mi soffermo su qualcuno, il più delle volte è perchè quello che vedo mi piace, quindi guardo.
Quello che voglio dire è che spesso le ragazze pensano che le persone le guardino male, si fanno venire dei dubbi, delle fisime mentali che esistono solo nella loro testa... e di cosa sono frutto?
Dell'insicurezza. E qui torniamo al discorso iniziale.
Sono la prima a mettere rossetti dai colori accesi o cupi di prima mattina: mi piacciono, mi stanno bene e non devo attenermi a rigidi codici nel mio ambiente di lavoro; posso avere un aspetto curato anche con un rossetto viola alle 8 del mattino, è questione di bilanciamento dell'insieme.
Se siamo a nostro agio con noi stesse e con ciò che ci circonda, allora non c'è motivo per sentirci insicure.
Le persone ci guardano?
Magari lo fanno perchè apprezzano quello che vedono.
O magari lo fanno davvero perchè ci disapprovano, perchè il nude è "da giorno", il rosso è "da sera", il viola è da "strana" e noi stiamo sovvertendo il loro ordine delle cose con i nostri gusti sconsiderati.
Ma alla fine, è davvero così importante?
Vi piace? Vi fa sentire bene? Lasciateli guardare.
E' solo make up.
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